Calcolo delle indennità di fine rapporto (2024)

Calcolo delle indennità di fine rapporto
Cos'è, a quanto ammonta e quando viene liquidata ?

Calcolo delle indennità di fine rapporto (1)

Alla cessazione del rapporto, sia a termine sia a tempo indeterminato, spetta all'agente di commercio un’indennità che viene disciplinata in modo diverso dal Codice Civile e dagli Accordi Economici Collettivi.
Secondo gli AEC Industria e Commercio l’indennità per lo scioglimento del contratto è composta da tre emolumenti:

Indennità di risoluzione del rapporto (Firr):

Viene riconosciuta all’agente anche se non vi sia stato da parte sua alcun incremento della clientela e/o del fatturato. È calcolata sulla base delle provvigioni maturate e liquidate fino al momento della cessazione. L’indennitàde quaè stabilita nella misura del 3% dell’ammontare delle provvigioni liquidate nel corso del contratto con i limiti di cui all’art. 13, capo I dell’AEC.


A decorrere del 1° gennaio 2002 l’indennità per lo scioglimento del contratto a tempo indeterminato è stabilita nella misura dell’1% (uno per cento) dell’intero ammontare delle provvigioni liquidate all’agente o rappresentante, e integrata nelle misure del 3% (tre per cento) fino al limite di 6.200,00 euro di provvigioni liquidate per ciascun anno e dell’1% (uno per cento) per la parte di provvigioni liquidate per ciascun anno tra 6.200,00 euro e 9.300,00 euro; per gli agenti e/o rappresentanti impegnati ad esercitare in esclusiva, i limiti di 6.200,00 euro e 9.300,00 euro sono elevati, rispettivamente, a 12.400,00 euro e 18.600,00 euro

monomandatariplurimandatari
4%sulle provvigioni
fino a 12.400,00 €/anno
4%sulle provvigioni
fino a 6.200,00 €/anno
2%sulla quota delle provvigioni
tra12.400,01 e 18.600,00€/anno
2%sulla quota delle provvigioni
tra6.200,01 e 9.300,00€/anno
1%sulla quota delle provvigioni
oltre18.600,01 €/anno
1%sulla quota delle provvigioni
oltre 9.300,01 €/anno

Indennità suppletiva di clientela:

Se il contratto di scioglie ad iniziativa della casa mandante per fatto non imputabile all’Agente, sarà corrisposta direttamente dalla preponente all’Agente in aggiunta all’indennità FIRR sopra descritta. E' da calcolarsi sull’ammontare globale delle provvigioni per le quali è sorto il diritto al pagamento per tutta la durata del rapporto. Calcolo per l’indennità relativa ad affare conclusi successivamente al 1° gennaio 1989:

  1. 3% sulle provvigioni maturate nei primi tre anni di durata del rapporto di agenzia;
  2. 3,50% sulle provvigioni maturate dal quarto al sesto anno compiuto;
  3. 4% sulle provvigioni maturate negli anni successivi.

L’indennitàde quasarà altresì corrisposta – sempre che il rapporto sia in atto da almeno un anno – in caso di dimissioni dell’agente dovute a:

- invalidità permanente e totale;

- infermità e/o malattie per le quali non può essergli ragionevolmente richiesta la prosecuzione del rapporto;

- conseguimento di pensione di vecchiaia e/o anticipata e/o APE Enasarco e/o Inps;

- per circostanze attribuibili al preponente;

- in caso di decesso (in favore di eredi).

Indennitàmeritocratica:

Viene riconosciuta ed erogata solo qualora l’attività dell’agente abbia comportato un aumento di fatturato con la clientela esistente e/o con clientela di nuova acquisizione e, in ogni caso, qualora l’importo complessivo di indennità di risoluzione del rapporto ed indennità di suppletiva di clientela sia inferiore al valore massimo previsto dal terzo comma dell’art. 1751 c.c. (“L’importo dell’indennità non può superare una cifra equivalente ad un’indennità annua calcolata sulla base della media annuale delle retribuzioni riscosse dall’agente negli ultimi cinque anni e, se il contratto risale a meno di cinque anni, sulla media del periodo in questione”).

Non è dovuta quando:

- l’agente recede dal contratto, a meno che il recesso sia giustificato da circostanze attribuibili al preponente o da circostanze attribuibili all’agente, quali età, infermità o malattia per le quali non può più essergli ragionevolmente chiesta la prosecuzione dell’attività;

- ai sensi di un accordo con il preponente, l’agente cede ad un terzo i diritti e gli obblighi che ha in virtù del contratto di agenzia.

Fatta eccezione per il primo emolumento (sempre da corrispondersi), le altre componenti dell’indennità non saranno riconosciute nelle ipotesi di scioglimento del rapporto ad iniziativa della casa mandante motivate da una fattispecie di ritenzione indebita di somme di spettanza della preponente.

L’indennità di leggeai sensi dell’art. 1751 c.c. è unica e va corrisposta all’agente solo qualora i verificano congiuntamente le seguenti condizioni:

  1. L’agente abbia procurato nuovi o abbia sensibilmente sviluppato gli affari con i clienti esistenti e il preponente continui, anche dopo la cessazione del rapporto, a ricevere ancora sostanziali vantaggi derivanti dagli affari conclusi con tali clienti;
  2. Il pagamento dell’indennità sia equo, tenuto conto di tutte le circostanze del caso, in particolare delle provvigioni che l’agente perde e che risultano dagli affari con tali clienti.

La misura dell’indennità – che non viene comunque erogata quando l’agente non soddisfa le condizioni sopra indicate – può arrivare fino ad un massimo equivalente ad un’indennità annua calcolata sulla base della media delle provvigioni riscosse dall’agente negli ultimi anni (o se il contratto dura meno di 5 anni, sulla media del minor periodo lavorato).

Il diritto all’indennità decade se nel termine di un anno dalla risoluzione del contratto l’agente non la richiede.

In seguito alla pronuncia della Corte di Giustizia UE (C.Giust. CE/23 marzo 2006 C-465/04), l’orientamento giurisprudenziale prevalente ritiene che le indennità previste dagli AEC costituiscano un “trattamento minimo garantito” per l’agente che gli va dunque sempre corrisposto. L’agente che contesta la quantificazione dell’indennità nella misura prevista dagli AEC, può ricorrere al Giudice per richiedere l’indennità di legge (liquidata in misura superiore).

Tempistiche per richiedere le indennità

L’agente per richiedere le indennità di fine rapporto deve rispettare 2 termini: uno breve e uno lungo.Entro il termine breve di 1 anno, che decorre da quando cessa effettivamente il rapporto (non da quando parte il preavviso) l’agente deve, a pena di decadenza, fare richiesta scritta di pagamento delle indennità. Si tratta di una richiesta che non esige una particolare forma o contenuto, essendo sufficiente la semplice domanda di pagamento delle indennità, senza alcun’altra precisazione.

E’ peròopportuno che la comunicazione sia inviata all’azienda a mezzo PEC o a mezzo raccomandata a.r., e ciò al fine di fornire all’agente la prova dell’invio e del ricevimento da parte dell’azienda della richiesta di pagamento.

Questo termine breve di un anno è disciplinato espressamente dall’art. 1751 del codice civile, che prevede che all’atto della cessazione del rapporto, il preponente è tenuto a corrispondere all’agente un’indennità se quest’ultimo ha procurato all’azienda nuovi clienti o se ha sensibilmente sviluppato gli affari con i clienti già esistenti e l’azienda riceve ancora sostanziali vantaggi derivanti dagli affari conclusi con tali clienti e si applica quindi alla richiesta dell’agente di vedersi pagata questa indennità.

Iltermine di decadenza di un anno, secondo la giurisprudenza più recente, si applica anche alla richiesta delle indennità previste dagli A.E.C.(FIRR, indennità suppletiva di clientela, indennità meritocratica). Il secondo termine è quello “ordinario” di 10 anni che incomincia a decorrere dalla cessazione del rapporto.

Pertanto,una volta che l’agente ha interrotto il primo termine con l’invio di una comunicazione scritta(di regola, come detto, raccomandata o PEC al fine di dare la prova dell’avvenuta consegna all’azienda) ha poi 10 anni di tempo per agire.Ovviamente, se l’agente non ha interrotto il “primo termine” di decadenza, non potrà invocare il secondo termine di 10 anni. Deve inoltre precisarsi che, diversamente dalla lettera diretta ad interrompere il termine di 1 anno di decadenza, quella idonea ad interrompere il termine di prescrizione, oltre a contenere la richiesta dell’agente del pagamento delle indennità di fine rapporto, deve anche contenere la “minaccia” che in mancanza provvederà a tutelare i propri diritti innanzi alle sedi competenti. Nel caso in cui l’agente avesse diritto all’indennità sostitutiva di preavviso, anche in questa ipotesi l’agente ha 10 anni di tempo per richiederlo.

Al preavviso, al contrario, non si applica il termine di decadenza di 1 anno, previsto per le indennità di fine rapporto, e quindi l’agente potrebbe attendere anche più di un anno prima di inviare la prima richiesta. Se l’agente durante il rapporto ha maturato diritti ad altro titolo, come ad esempio:

-indennità di incasso


- rimborsi spese pattuiti e non pagati
- fissi provvigionali

Trattandosi di somme dovute concadenza periodica, il termine di prescrizione in questo caso sarà di 5 anni come quello della prescrizione delle provvigioni. Nell’ipotesi invece dipremi provvigionali, se si tratta di un riconoscimento “una tantum” il termine di prescrizione sarà pari a 10 anni. Qualora questi dovessero essere riconosciuti periodicamente, si applicherà il termine di “breve “di 5 anni. Chiarito quanto sopra, si precisa chel’indennità di fine rapporto è immediatamente esigibilesin dal giorno successivoalla cessazione del rapporto.

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Calcolo delle indennità di fine rapporto (2024)

FAQs

Come calcolare l'indennità di fine rapporto? ›

Per quantificare quanto TFR spetta all'atto della cessazione del rapporto lavorativo basta quindi effettuare un “semplice” calcolo. Per determinare il montante totale occorre infatti sommare la retribuzione annua divisa per 13,5.

Come si calcola l'indennità ex art 1751 cc? ›

L'indennità si determina in base all'ammontare delle provvigioni liquidate all'agente nel corso dell'intero rapporto, e in misura proporzionale all'ammontare stesso; essa è dovuta anche per il caso di invalidità permanente e totale dell'agente.

Quali sono le indennità di fine rapporto? ›

Emolumenti percepiti dal lavoratore dipendente a seguito della cessazione del rapporto di lavoro subordinato, in misura proporzionale alla retribuzione annuale e alla durata del rapporto.

Cosa spetta all agente in caso di risoluzione del contratto? ›

Ricordiamo che l'unica indennità che spetta all'agente di commercio in caso di dimissioni è Il FIRR (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto) che viene accantonato dall'azienda presso l'Enasarco. Viene meno invece il diritto a tutte le altre indennità di fine rapporto.

Come si calcola il TFR esempio pratico? ›

Il calcolo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) avviene sommando, per ogni anno di lavoro, una quota pari e comunque non superiore alla retribuzione annua lorda (RAL) divisa per 13.5. Poi, a questo importo, si sottrae lo 0.5% della RAL, che serve a finanziare il Fondo Adeguamento Pensioni (FAP).

Come calcolare il TFR netto a fine rapporto? ›

Il calcolo del TFR netto richiede una serie di passaggi.
  1. TFR lordo x 12 (parametro fisso)/ n. anni di servizio.
  2. Calcolo Aliquota IRPEF in base allo scaglione di reddito.
  3. TFR lordo – aliquota IRPEF = TFR netto.

Come calcolare l'indennità? ›

Calcolo per l'indennità relativa ad affare conclusi successivamente al 1° gennaio 1989:
  1. 3% sulle provvigioni maturate nei primi tre anni di durata del rapporto di agenzia;
  2. 3,50% sulle provvigioni maturate dal quarto al sesto anno compiuto;
  3. 4% sulle provvigioni maturate negli anni successivi.

Come si calcola l'indennità? ›

Abbiamo visto i requisiti che danno diritto all'indennità meritocratica, e ora vediamo come viene effettuato il calcolo.
...
Da 36 a 48 mesi:
  1. Fino a 30% di incremento, spetta il 40%
  2. Da 30% a 60% di incremento, spetta il 45%
  3. Da 60% a 150% di incremento, spetta il 50%
  4. Oltre il 150% di incremento, spetta il 100%
Oct 10, 2022

Come si calcola il Firr 2022? ›

L'importo del contributo FIRR viene calcolato in funzione dell'importo totale delle provvigioni liquidate nell'anno solare precedente, della tipologia di mandato con cui opera l'agente (agente monomandatario o plurimandatario) e della durata del mandato in mesi.

Quando viene pagato il TFR dopo il licenziamento? ›

TFR dopo licenziamento: dopo quanto tempo si ottiene

Le tempistiche per l'erogazione del TFR da parte del datore di lavoro sono diverse in base al settore di impiego del dipendente, con aspettative che in genere possono arrivare fino a 30 o 45 giorni.

Quando si paga il trattamento di fine rapporto? ›

Quindi, in via generale, il TFR, accantonato nel corso degli anni di servizio, deve essere pagato con l'ultima busta paga. Esistono, però, delle eccezioni, che sono principalmente dettate dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) applicato dal datore di lavoro.

Quanto si paga per la risoluzione del contratto? ›

L'imposta di registro dovuta per la risoluzione anticipata del contratto è pari alla misura fissa di 67 euro e deve essere versata, entro 30 giorni dall'evento: utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia (software RLI o RLI-web) tramite richiesta di addebito su conto corrente.

Chi paga le spese di risoluzione del contratto? ›

L'onere di provvedere al versamento della tassa di risoluzione compete al locatore, salvo il rimborso della metà di quanto anticipato, a norma dell'articolo 8, legge 392/78, per il quale «le spese di registrazione del contratto di locazione sono a carico del conduttore e del locatore in parti uguali».

Come si calcola l'indennità di mancato preavviso? ›

Per il calcolo dell'indennità di mancato preavviso bisogna prendere la retribuzione del dipendente e moltiplicarla per la durata del periodo di preavviso.

Quanto sarà la mia liquidazione? ›

Come si calcola la liquidazione del TFR

Per sapere l'esatto ammontare da corrispondere al dipendente devi sommare agli anni di lavoro la retribuzione annua corrisposta al lavoratore divisa per 13,5. Ad esempio, un lavoratore con una retribuzione annua di 20.000 euro lordi accantona ogni anno 1.481,48 euro di TFR.

Come si calcola l'ultima busta paga? ›

Si sommano le retribuzioni lorde dell'anno (comprese tredicesima e quattordicesima) e si divide per 13,5. Dal risultato si sottrae la quota annua di contributo INPS pari allo 0.5% ed infine si rivaluta il TFR per la rivalutazione prevista 1,60% + ISTAT).

Cosa contiene l'ultima busta paga? ›

Il trattamento di fine rapporto (conosciuto anche come liquidazione o buonuscita) è una somma accantonata dal datore di lavoro e che viene corrisposta al lavoratore dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per qualsiasi motivo.

Come calcolare TFR netto 2022? ›

TFR netto: articolo 2120 del Codice Civile

Tale trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5.

Quanto tempo ha il datore di lavoro per pagare la liquidazione? ›

La tempistica per il versamento delle somme dovute al dipendente per la liquidazione del Tfr sono di 45 giorni, calcolati a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Quanto viene tassato il TFR nel 2022? ›

23% fino a 15.000 euro. 27% da 15.000 a 28.000 euro. 38% da 28.000 a 55.000 euro. 41% da 55.000 a 75.000 euro.

Cosa sono le indennità in busta paga? ›

In sintesi, l'indennità di funzione in busta paga è da considerarsi una sorta di superminimo collettivo, vale a dire un elemento fisso e continuativo della retribuzione che vale a favore di tutti i quadri direttivi inquadrati secondo un certo CCNL.

Che cos'è l'indennità giornaliera? ›

È un'indennità riconosciuta per il periodo delle cure ospedaliere o ambulatoriali/domiciliari. Non spetta qualora il lavoratore abbia diritto all'intera retribuzione.

Cosa è l'indennità mensile? ›

L'indennità mensile di frequenza è un contributo economico erogato dall' INPS per il sostegno dei minori disabili che frequentano scuole o centri di riabilitazione o formazione. E' stata istituita dalla legge n. 289 del 1990.

Come si calcola l'indennità di licenziamento? ›

7 della legge n. 300/1970 l'importo dell'indennità risarcitoria è pari a una mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a due e non superiore a dodici mensilità.

Come viene calcolata l'indennità di cassa? ›

Di quanti soldi stiamo parlando quando ci riferiamo all'indennità di cassa? Anche in questo caso entrano in gioco i contratti collettivi! Per quanto riguarda il CCNL Commercio, che è quello cui ci stiamo riferendo, l'indennità di cassa è il 5% della busta paga.

Che percentuale è il Firr? ›

Come si calcola l'importo del contributo Firr?
MonomandatariPlurimandatari
4% sulle provvigioni fino a 12.400,00 €/anno4% sulle provvigioni fino a 6.200,00 €/anno
2% sulla quota delle provvigioni tra 12.400,01 e 18.600,00 €/anno2% sulla quota delle provvigioni tra 6.200,01 e 9.300,00 €/anno
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Quanto tempo ci vuole per ricevere il Firr? ›

Il tempo di lavorazione di una domanda di liquidazione del Firr è in media di 75 giorni, con un massimo previsto dal Disciplinare dei livelli di servizio di 90 giorni.

Quante tasse si pagano sul FIRR? ›

Il FIRR (il Fondo Indennità Risoluzione Rapporto), al pari di tutte le altre indennità di fine rapporto, è soggetto alla tassazione del 20% a titolo di ritenuta d'acconto per gli agenti operanti in forma individuale o costituiti in società di persone.

Quando ti licenzi hai diritto alla disoccupazione? ›

Solo se il lavoratore si dimette per giusta causa, avrà diritto all' assegno di disoccupazione. Qualsiasi altro motivo che porta alle dimissioni, non darà diritto ad alcun sussidio di disoccupazione.

Quando ti licenzi ti spetta la tredicesima? ›

Tredicesima a fine contratto: quanto spetta? Ai lavoratori licenziati o dimessi prima di dicembre, la tredicesima viene pagata a fine contratto e spetta per legge anche in caso di fine contratto. La tredicesima mensilità corrisponde ad un dodicesimo della retribuzione lorda annuale corrisposta al lavoratore.

Quanto mi spetta di disoccupazione dopo un anno di lavoro? ›

Se ha lavorato per 6 mesi, avrà diritto a 3 mesi di Naspi, se ha lavorato per 1 anno, a 6 mesi d'indennità, e così via, sino a un massimo di 24 mesi di Naspi.

Chi paga il TFR se l'azienda fallisce? ›

Chi paga al dipendente il TFR? Il Fondo di Garanzia. Ciò che è certo è che nelle situazioni in cui una società o un'azienda fallisce, il trattamento di fine rapporto che spetta al lavoratore sarà pagato con le risorse economiche che sono contenute all'interno del cosiddetto Fondo di Garanzia.

Come si calcola l indennita? ›

3% sulle provvigioni maturate nei primi tre anni di durata del rapporto di agenzia; 3,50% sulle provvigioni maturate dal quarto al sesto anno compiuto; 4% sulle provvigioni maturate negli anni successivi.

Quando si eroga il trattamento di fine rapporto? ›

Il TFR è corrisposto d'ufficio, pertanto il lavoratore non deve fare alcuna domanda per ottenere la prestazione, e viene liquidato dopo 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro (CIRCOLARE INPS N. 73). Da quel momento l'INPS avrà 3 mesi di tempo per provvedere al versamento del TFR.

Quanto è l'indennità? ›

Pensioni, assegni, indennità: gli importi definitivi per il 2022
ProvvidenzaImporto
Assegno mensile invalidi civili parziali287,09292,55
Indennità mensile frequenza minori287,09292,55
Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti938,35946,80
Indennità accompagnamento invalidi civili totali522,10524,16
9 more rows
Nov 4, 2022

Come si calcola l'indennità di preavviso? ›

L'indennità sostitutiva del preavviso deve essere calcolata sulla retribuzione in atto al momento della risoluzione del rapporto e occorre tenere conto anche di eventuali ratei di tredicesima mensilità e altre mensilità aggiuntive.

Quando è prevista l'indennità di cassa? ›

L'indennità di cassa, detta anche indennità di rischio, è riconosciuta ai lavoratori che per le mansioni che ricoprono, ad esempio maneggio di denaro, sono soggetti ad errori contabili con relativa responsabilità nei confronti del datore di lavoro.

Cosa viene inteso da alcuni CCNL per indennità di cassa? ›

L'indennità di cassa è una retribuzione aggiuntiva di spettanza al lavoratore che in azienda ha lo specifico compito di ricevere o inviare denaro, gestire le entrate e le uscite. Il dipendente che ha compito di cassa ha diritto a questa indennità aggiuntiva, visibile in busta paga.

Come si calcola l 80 della cassa integrazione? ›

Lgs. n. 81/2015 stabilisce che il trattamento d'integrazione salariale è pari all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell'orario contrattuale.

Chi paga il TFR di fine rapporto? ›

Il trattamento di fine rapporto (conosciuto anche come liquidazione o buonuscita) è una somma accantonata dal datore di lavoro e che viene corrisposta al lavoratore dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per qualsiasi motivo.

Come faccio a sapere il mio TFS? ›

Come vedere il Tfr maturato sul sito dell'Inps

Anche in questo caso, per avere contezza del proprio Tfr, esattamente come per il Tfs occorre accedere al fascicolo previdenziale del cittadino dopo essere entrati sul sito dell'Inps e aver cliccato “prestazioni e servizi”.

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Author: Aron Pacocha

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Name: Aron Pacocha

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